La muta da nuoto è fondamentale per le nostre uscite in mare nei mesi più freddi oppure per quelle uscite prolungate in cui, anche se l’acqua è calda, piano piano la temperatura corporea tende comunque ad abbassarsi. Il neoprene è un materiale che va trattato con molta cura altrimenti si rischia di pregiudicarne l’integrità dopo pochi utilizzi. Vediamo come trattare la nostra muta una volta rientrati a casa.
La prima cosa da fare è quella di togliersi la muta, sia essa integrale monopezzo o meno, stando il più possibile attenti a non strappare il neoprene con anelli e braccialetti: il tessuto una volta lacerato tende sempre di più aprirsi e sarebbe necessario riparalo al più presto. La seconda operazione da compiere è quella di scuotere per bene la muta in balcone per togliere grossolanamente la sabbia attaccata al neoprene stesso.
A questo punto in un lavandino abbastanza capiente oppure, ancora meglio, in una vasca da bagno, procediamo al lavaggio della muta con acqua tiepida corrente. Non utilizziamo sapone o altri detergenti che potrebbero corrodere il neoprene. La muta va lavata dapprima all’esterno e, successivamente, anche nella parte interna. Il lavaggio interno è fondamentale per prevenire il formarsi di cattivi odori dovuti principalmente alla nostra sudorazione.
Quando avremo finito di lavare accuratamente la muta possiamo strizzarla badando bene, ancora una volta, a non lacerare le cellule di neoprene. La muta non va assolutamente stesa alla luce diretta del sole, ne tantomeno asciugata sui caloriferi accesi. Essa va posta per l’asciugatura in un ambiente secco della casa, oppure in una parte riparata del balcone. Sarà fondamentale far asciugare perfettamente la muta per prevenire i cattivi odori e si dovrà riporla in un borsone tenuto in un luogo il più asciutto possibile.